Da San Rufo al rifugio di Monte Motola

Dal centro storico di San Rufo si scende per Via Garibaldi e si prosegue per una stradina asfaltata che attraversa una zona rurale ai piedi del Cocuzzo delle Puglie, dove è facile incontrare ancora qualche pastore che accudisce il suo gregge.
Lasciata sulla destra una fontana un po’ nascosta, detta Abbottaturo, si inizia a salire verso la Sorgente Aquafredda, prendendo la prima deviazione a destra.Dopo una sana bevuta, si può imboccare la sterrata chiamata “Via degli stranieri”, che in passato collegava il Vallo di Diano con il Cilento e che porta, passando per la località Fossa delle Femmine, ai piedi del Cocuzzo delle Puglie.
Giunti nei pressi della zona detta “Piazza Piscioli” ci si arrampica sulla montagna all’ombra di uno splendido bosco di faggi e si prosegue lungo il costone ovest del Monte Cocuzzo fino ad arrivare alla sommità.
Nei pressi della sella, con una piccola deviazione dal sentiero, si raggiunge la grotta detta “del Rosieddo”, dall’accesso difficoltoso, tanto che pare fosse usata come rifugio da parte dei briganti che imperversarono in questa zona verso la fine dell’Ottocento. 
Dal valico inizia la discesa verso la suggestiva depressione della Sella del Corticato con il suo mosaico di coltivi d’alta quota e di pascoli, dove i bovini ruminano indisturbati anche ai margini della strada asfaltata.
Dopo un breve tratto sulla rotabile, che collega Teggiano a Sacco, ci si immette su una sterrata che sale verso il Monte Motola; oltrepassati una serie di tornanti si prende il sentiero a sinistra che attraversa il Cozzo dei Palombi. Di lì a poco si arriva ad un rigoglioso pianoro degradante in un anfiteatro naturale, che si apre ai piedi della bastionata del Motola, dove si trova il Rifugio della Forestale.

Tappa 3
Tempo di percorrenza: 6 1/2 h circa
Dislivello: q 761 m; quota max  1411 m.
Grado di difficoltà: escursionistico
Comuni attraversati: S. Rufo, TeggianoPeriodo consigliato: primavera - autunno
Percorso: dal paese di S. Rufo si ripercorrono strade antiche, frequentate già nel Medioevo, in direzione del Cocuzzo delle Puglie; prima di arrivare ai piedi del Motola si attraversa uno dei paesaggi d’alta quota caratteristici di questo versante, la Sella del Corticato.
Note: il sentiero è segnalato con segnali rosso-bianco-rosso; si suggerisce il pernottamento in tenda nei pressi del rifugio abbandonato di Monte Motola.