San Pietro al Tanagro e Sant'Arsenio

Lungo la strada statale 426 si snodano due paesi ormai fusi in un unicum urbanistico: S. Pietro al Tanagro e S. Arsenio
Il Comune di S. Pietro al Tanagro, il primo che si incontra provenendo da sud, ebbe origine da due casali - “Torre” e “San Pietro” - fondati presumibilmente dai conti di Cajano (o Caggiano) intorno al XII secolo;  solo nel 1863 al nome del Comune (S. Pietro) fu aggiunto l’appellativo “al Tanagro”. Il monumento più importante del paese è la Chiesa di S. Pietro Apostolo 1 ricostruita ex novo tra il 1815 e il 1824, e dall’interessante portale di tipo settecentesco dai sobri elementi decorativi floreali, sovrastato da un’edicola contenente la statua del Redentore che sorregge il mondo.
All’interno dell’edificio è conservato il busto ligneo del Santo in abiti pontificali, realizzato nel 1713 dallo scultore padovano Giacomo Colombo. 
Di fronte al portale principale una coppia leonina testimonia l’alta produzione artistica del periodo medievale: proviene probabilmente dalla località di S. Marzano, dove in passato sono stati rinvenuti reperti archeologici di diverso tipo e cronologia. Nella chiesa si ammirano anche tre grandi tele di Peccheneda, che decoravano in origine il soffitto settecentesco dell’edificio preesistente più volte ricostruito, ed una tavola con la Madonna del Rosario del XVI secolo di possibile fattura fiamminga ed attribuita alla bottega di Cornelis Smet. 
Ma l’opera senza dubbio più raffinata è un gruppo ligneo, che si trova nella Chiesa dell’Annunziata (1709), composto dalle statue dell’Arcangelo Gabriele e della Vergine, ancora opera di Giacomo Colombo, su un fondale dipinto su tela attribuibile per alcuni a Francesco Solimena.
La parte più antica e suggestiva di S. Arsenio è Borgo Serrone , recentemente inserito in un progetto di recupero urbanistico. Da qui parte il sentiero nr. 364 Monte Carmelo-Lago, che porta sul Monte Carmelo - da cui si gode un’ottima vista sul Vallo di Diano - e si congiunge con altri itinerari naturalistici in località Varco dello Schiavo. 
La cima di questo monte può essere raggiunta anche in automobile e la zona offre sia un rifugio in cui è possibile pernottare contattando il comune o la Pro-loco, sia un’area molto ben attrezzata per pic-nic o grigliate all’ombra di capanni di legno.