Piani Urbanistici Comunali e Piani di Protezione Civile

MULTIDISCIPLINARITÀ ED INTEGRAZIONE: LE RISORSE DI PROTEZIONE CIVILE QUALE LIVELLO STRUTTURALE DEL PUC

La dimensione sovracomunale del Piano di Protezione trova un suo ulteriore elemento di sostegno nell’opportunità offerta dal possibile raccordo tra la gestione associata della funzione urbanistica e della funzione di protezione civile, dagli aggiornamenti dei Piani di Protezione Civile Comunali e dalla attività di redazione dei Piani Urbanistici Comunali in itinere per l’insieme dei Comuni del Vallo di Diano.
Infatti tutto ciò diviene il prerequisito affinché possa essere garantito il coordinamento tra quanto previsto in materia di protezione civile e quanto sarà da disciplinare in sede di Piano Urbanistico Comunale.
Il fine è costruire le garanzie affinché quanto previsto in sede di Piano di Protezione Civile possa trovare una sua concreta attuazione e continuità sul territorio proprio attraverso lo strumento urbanistico.
Se da una parte il Piano di Protezione Civile ha come obiettivo la gestione del rischio e dell’emergenza, individuando l’insieme degli elementi e delle caratteristiche fondamentali ai fini di protezione civile, gli stessi sono elementi che appartengono al territorio e per questo sono oggetto di usi e trasformazioni disciplinati dagli strumenti urbanistici comunali.
Questa duplicità di finalità e di disciplina, che insiste su stessi elementi fisici del territorio, richiede, necessariamente, un momento di raccordo e coordinamento finalizzato a non vanificare il perseguimento degli obiettivi.
Usi e trasformazioni del territorio possono avere, infatti,  diretta influenza sulle funzioni di Protezione Civile e al contempo, queste ultime, non si configurano come previsioni statiche ma al contrario dinamiche, essendo dinamici gli elementi del territorio cui si riferiscono.
Premesso ciò concretamente il raccordo tra questi due ambiti tematici, strettamente interagenti tra loro, trova negli strumenti urbanistici due sedi ovvero:

  • Un primo livello è proprio l’inserimento, all’interno degli strumenti urbanistici, dell’insieme delle  risorse (aree di attesa, di accoglienza ed ammassamento) di Protezione Civile con una loro specifica identità rientrando a far parte dei tessuti disciplinati dal Piano Urbanistico Comunale ovvero le risorse di Protezione Civile divengono uno degli elementi Strutturali del Piano Urbanistico.

Con questa configurazione, però, potrebbe generarsi un elemento di incoerenza tra la validità a tempo indeterminato della componente strutturale dei Piani Urbanistici e la continua evoluzione degli scenari e delle risorse ai fini di Protezione Civile. Per evitare tale possibile contrasto all’interno delle NTA strutturali è da prevedere un Art. in cui sia esplicitato che l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile (mediante Delibera di Consiglio Comunale) comporti automatica variante alla dimensione strutturale del Piano Urbanistico che è, automaticamente recepita da quest’ultimo, salvo nei casi in cui siano coinvolte proprietà private in luogo di quelle pubbliche.

  • Un secondo livello dovrebbe essere garantito dalla previsione di una specifica disciplina urbanistica per le aree, gli edifici, le vie di fuga e quanto altro previsto nell’ambito dei Piani di Protezione Civile comunale. Nello specifico tale disciplina è pensata come capitolo del RUEC nel quale, in funzione delle generali finalità del Piano di Protezione Civile, possono essere individuati l’insieme degli usi e delle possibili trasformazioni ritenuti compatibili alle funzioni di Protezione Civile e l’insieme delle attività di controllo, verifica e monitoraggio di quelle caratteristiche minime, essenziali, che consentano l’espletamento delle funzioni nel tempo.

Il riferimento normativo di tale raccordo lo si trova nella Legge nazionale principale di riferimento in materia di Protezione Civile ovvero nella Legge 225/92 successivamente modificata dalla Legge 100/2012.
Quest’ultima ha introdotto precisi adempimenti per le amministrazioni comunali in materia; in particolare il Piano di Protezione Civile assume un ruolo cardine nella pianificazione territoriale  ribaltando la precedente impostazione che prevedeva l’armonizzazione dei Piani di Emergenza di Protezione Civile ai Piani Territoriali. Difatti la legge 100/2012, all’art. 3 (attività e compiti di protezione civile) prescrive che “i piani e i programmi di gestione, tutela e risanamento del territorio devono essere coordinati con i piani di emergenza di protezione civile, con particolare riferimento a quelli previsti all’articolo 15, comma 3-bis, e a quelli deliberati dalle regioni mediante il piano regionale di protezione civile”.
Questo riferimento normativo diviene il fulcro a partire dal quale costruire l’attività di coordinamento con lo strumento Urbanistico Comunale.
Ulteriori riferimenti di raccordo, tra le attività di Pianificazione in materia di Protezione Civile ed Urbanistica, sono rintracciabili nella legge regionale sul governo del territorio L.R. 16/2004 e nel PTCP della Provincia di Salerno nel quale particolare attenzione è rivolta ai rischi di natura antropica-ambientale che insistono sul territorio e devono essere gestiti in sede di pianificazione urbanistica comunale.

Prototipo di Regolamento Edilizio per le Risorse di Protezione Civile da Recepire all’interno dei redigendi Piani Urbanistici Comunali P.U.C.

I principali obiettivi e contenuti del capitolo di RUEC destinato alla materia di Protezione Civile sono:
-              individuare i primi caratteri di disciplina degli elementi inseriti nel Piano di Protezione civile e del contesto in cui tali aree si trovano;
-              evidenziare i requisiti minimi da dover garantire affinché gli elementi rilevati dal Piano di Protezione Civile possano espletare le loro funzioni nel tempo;
-              individuare gli elementi di manutenzione di strade, edifici ed aree affinché le caratteristiche che li hanno portati ad essere rilevati come elementi fondamentali negli stati di emergenza possano essere mantenute nel tempo;
-              prescrivere gli interventi minimi e massimi possibili sui suddetti elementi e gli usi ammissibili con le funzioni attribuite dal Piano di Protezione civile che, quindi, garantiscano la compatibilità tra la disciplina urbanistica e quella contenuta nel Piano.
A tal fine l’Allegato C, a cui si rimanda, contiene gli articoli, da inserire all’interno del redigendo RUEC, attraverso cui garantire che le risorse di Protezione Civile possano continuare a mantenere nel tempo le loro funzionalità a tali fini.